Marocco del Sud e le Kasbah con Giulia Colnago (C.R.A.L.) - parte 1 MARRAKESH

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Marocco del Sud e le Kasbah con Giulia Colnago (C.R.A.L.) - parte 1 - CODICE: BLOG

Aeroporti di partenza: Bergamo, Orio al Serio

Marrakesh.

Dopo poche ore di riposo, siamo pronti per la visita della città e questa ci ripaga ampiamente. Camminando si comprende subito perché questa città si è guadagnata la fama che ha; Marrakesh è un’esperienza da vivere: calda, pungente, caotica, sporca e affascinante. Visitiamo la famosa piazza Jemaa el Fna, uno spettacolo di colori, suoni ed eterogeneità. E’ affollata all’inverosimile: incantatori di serpenti, venditori ambulanti di ogni genere di mercanzia, scimmie ammaestrate, carrozze trainate da cavalli in paziente attesa dei turisti.

Visitiamo la parte dei souk dove, in un labirinto di stradine strette, vi sono i negozi artigianali: tappeti, ceramiche, lampade, tessuti, pellami, cibo e spezie e persino rettili e altri animali esotici. Si capisce subito che il commercio, e le trattative accanite che ne conseguono se si vuole acquistare qualcosa, sono l’anima e l’arte di questo Paese. Giungiamo alla parte produttiva dei souk, dove in botteghe minuscole, buie e stipate oltre ogni dire, si producono gli oggetti più disparati in condizioni di vita per noi ormai impensabili ma che qui sono ancora una realtà di notevole impatto. Percorriamo la Medina a piedi perché le vie anguste e sconnesse rendono impossibile l’accesso se non con motorini o asini.

Un’oasi di pace ci accoglie con la visita al Palazzo Bahia, dove si ammira la bellezza dell’architettura araba, con soffitti e pareti decorati come finissime trine, coloratissime maioliche ovunque e ombrosi giardini e fontane. Le Tombe Saadiane, sotto la tutela dell’Unesco, sono un’altra meravigliosa tappa nel nostro percorso alla scoperta dei magnifici tesori dell’arte araba. Scorgiamo la Koutoubia, la moschea rosata affiancata dal minareto e preceduta da un grande parco con annesse piscine di decantazione dove vivono numerose carpe.

Sostiamo presso un laboratorio dove si producono cosmetici e prodotti naturali della tradizione berbera. Inoltre è d’obbligo un’occhiata ai musei che custodiscono magnifici manufatti berberi: tappeti, abiti da cerimonia, drappi per cavalcature, armi e oggetti di vario uso. Oltrepassato un arco ci accoglie il lezzo insopportabile e nauseabondo del quartiere delle concerie dove carretti stracolmi di pelli grezze consegnano la loro merce ai vari laboratori. La sera, dopo un gradevole bagno ristoratore in piscina, ceniamo in un locale notturno dove assistiamo anche alla danza del ventre, rivista in chiave attuale con luci e musiche più moderne. 

- Fine prima parte del viaggio -



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